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TRA LE RIGHE: LA CULTURA AZIENDALE PIERLUIGI LIZZA (II)

La cultura aziendale di Pierluigi Lizza è un manuale che indaga in ciò che si nasconde dietro le difficoltà relazionali in ambito aziendale: è un libro ottimo per avvicinarsi a questi argomenti, offrendo un’idea generale dei pensieri e dei lavori di più studiosi del business management.

Nella prima parte di Tra Le Righe de La cultura aziendale di Pierluigi Lizza (la trovi qui) abbiamo avuto modo di esplorare la prospettiva della corporate culture e ci siamo soffermati sull’approccio simbolista che pone l’accento sulle manifestazioni simboliche dell’agire aziendale.

In questa seconda parte vediamo come si passa da una concezione dell’organizzazione che possiede una cultura a una in cui l’organizzazione è essa stessa una cultura: vedremo come questo processo richiede un lavoro sulla comunicazione aziendale, tema di fondamentale importanza e strettamente interconnesso con la cultura aziendale.

La cultura d’impresa: un mondo di persone e comunicazione

Le organizzazioni non sono cose: non esistono al di fuori delle persone che le costituiscono.

La dimensione simbolica dell’organizzazione si contrappone a quella oggettiva, ovvero ai fatti che accadono quotidianamente. Cosa significa, esattamente? A fronte di un’unica realtà oggettiva (i fatti reali) possono sempre sussistere più realtà simboliche – più “interpretazioni”.

Miti, immagini e simboli sono la forma privilegiata di espressione e comunicazione della cultura dell’impresa; quando si presenta un nuovo arrivato, tali espressioni si chiariscono e consolidano anche per chi fa già parte dell’organizzazione, reiterando il messaggio e i simboli.

Sembra un  argomento un po’ mistico, vero?

Eppure, anche se può sembrarci un approccio più esoterico rispetto a ciò che accade nella vita di tutti i giorni lavorativi, si basa su conoscenze scientifiche.

La comunicazione in azienda: tra ragione e intuito

In nostro cervello è formato da due emisferi, ognuno caratterizzato da un distinto modo di pensare e di approcciarsi alle informazioni: la sfera di pensiero logico lineare e la sfera associativo-olistica.

Dalla prima deriva il pensiero razionale, che ha sede nell’emisfero sinistro.
Dalla seconda, nell’emisfero destro, deriva un pensiero intuitivo.

Vediamo qualche esempio riportato dall’autore Pierluigi Lizza per applicare il concetto alla sfera aziendale.

La funzione comunicativa del piano strategico e del bilancio

Un piano strategico ha una funzione comunicativa doppia: esterna e interna.

Ha una funzione comunicativa esterna in quanto è destinato a essere diffuso ai diretti interessati, ma possiede anche funzione comunicativa interna in quanto rafforza l’immagine che il gruppo ha di se stesso.

In questa prospettiva, anche il bilancio assolve entrambe le funzioni comunicative, esterna e interna.

La stretta connessione tra cultura aziendale e comunicazione

Vi è una stretta interdipendenza tra la cultura aziendale e la comunicazione.

“Organizzazione, cultura e linguaggio sono così connessi da rappresentare tre manifestazioni di un’unica realtà. Il linguaggio dà corpo e definisce la cultura e la cultura interpreta l’organizzazione.”
(Emanuele Invernizzi, La comunicazione organizzativa: teorie, modelli e metodi)

Vista l’importanza di questo rapporto, è arrivato il momento di approfondire il concetto e le caratteristiche di comunicazione in azienda.

Le funzioni della comunicazione in azienda

La comunicazione in un contesto lavorativo ha diverse funzioni, tra cui:

  • Organizzativa:  la comunicazione serve al coordinamento dei vari settori e relativi manager
  • Motivazionale: la comunicazione è volta al coinvolgimento di tutti i membri nel perseguimento dell’obiettivo
  • Valoriale: la comunicazione aiuta la diffusione della visione aziendale
  • Socio-relazionale: la comunicazione serve al miglioramento del clima interno
  • Linguistico: la comunicazione crea e diffonde un linguaggio interno condiviso.

Come comunicare bene nel contesto lavorativo?

Affinché avvenga nel migliore di modi, la comunicazione richiede sincerità, chiarezza e concisione:

  • Essere sinceri significa esporre il proprio concetto senza timore, con tutte le informazioni necessarie
  • Essere chiari significa usare espressioni semplici, non fumose o addirittura volutamente criptiche
  • Essere concisi significa essere diretti, andando dritti al punto.

Come abbiamo visto in questo articolo, la comunicazione può essere sia interna (ad esempio quando coinvolge i dipendenti) che esterna all’azienda: in entrambi i contesti è fondamentale massimizzare l’efficacia del processo comunicativo.
Come si raggiunge l’obiettivo?
Una comunicazione efficace richiede l’integrazione delle attività delle varie funzioni, ma è importante far sì che l’integrazione non si trasformi in confusione! La chiave è l’armonia: i messaggi trasmessi devono essere armonizzati tra loro, in accordo con la cultura condivisa.

L’argomento non finisce qui: non perderti la prossima puntata di Tra le righe

Tra le righe è la rubrica di Oltre il Dato che tratta di letteratura di business e management.

Parleremo di  libri dedicati a un ampio spettro di argomenti: da leadership e imprenditorialità a cultura aziendale e organizzativa, marketing, finanza e oltre.
Che tu sia un professionista della consulenza e del management, un imprenditore, un dirigente o semplicemente hai una passione per il mondo del business, mi auguro che queste letture possano appassionarti fornirti preziose intuizioni da applicare nella tua quotidianità professionale.

A presto

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