ASD e SSD dubbi sulla disciplina fiscale?

Stefano Barreri - Mediazione con gli Enti

L’Agenzia delle Entrate risponde ai dubbi sulla disciplina fiscale.

Nel mese di agosto l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un interessante circolare sulle problematiche fiscali delle associazioni e società sportive dilettantistiche a seguito di un incontro con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

All’interno della circolare, l’Agenzia, dopo una prima parte dedicata alla definizione ai fini civilistici e fiscali delle associazioni sportive dilettantistiche e delle società sportive dilettantistiche senza fine di lucro, con particolare attenzione ai requisiti necessari per l’appartenenza a tali tipologie di enti, ha fornito risposte e chiarimenti su quesiti e dubbi riguardanti in particolare:
– l’applicazione del regime fiscale agevolato di cui alla legge 16 dicembre n. 398;
– il beneficio fiscale previsto dall’articolo 148, comma 3 del Testo Unico sulle Imposte dei Redditi;
– gli effetti della riforma del terzo settore sull’applicabilità delle precedenti disposizioni agevolative;
– la previsione agevolativa dell’esenzione dall’imposta di bollo.

In particolare riguardo alla agevolazione prevista dalla legge n. 398 del 1991 è stato chiarito che gli enti sportivi che hanno esercitato l’opzione sono esonerate:
– dall’obbligo di tenuta delle scritture contabili
– dall’obbligo di fatturazione e di registrazione (eccetto le sponsorizzazioni, le prestazioni pubblicitarie e i diritti televisivi e radiofonici)
– dall’obbligo di certificazione mediante scontrini e ricevute fiscali
– dall’obblio di dichiarazione ai fini IVA mentre devono rispettare i seguenti adempimenti:
– conservare e numerare progressivamente le fatture di acquisto;
– annotare l’ammontare dei corrispettivi e di qualsiasi provento conseguiti nell’esercizio di attività commerciali;
– effettuare il versamento trimestrale dell’Iva entro il giorno 16 del 2° mese successivo al trimestre di riferimento.

Viene inoltre ricordato che gli incassi ricevuti e i pagamenti effettuati se di importo superiore a 1.000,00 euro devono essere “tracciabili”, mediante conti correnti bancari o postali intestati all’ente sportivo ovvero secondo altre modalità idonee a consentire all’amministrazione finanziaria lo svolgimento di efficaci controlli.

In ogni caso il mancato rispetto della tracciabilità, non comporta più la decadenza dal regime agevolativo, ma unicamente l’irrogazione di sanzioni.

Nelle prossime settimane andremo ad analizzare gli ulteriori chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate sulla disciplina fiscale delle associazioni e delle società sportive anche alla luce dell’introduzione delle norme della riforma del terzo settore.

Un saluto da Stefano!

Photo by Peter Glaser on Unsplash

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