Il modello EAS per le Associazioni: chi, come, dove e quando lo deve fare

Marta Marando

Il modello EAS (Enti Associativi)

è il modello di comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali relativo agli enti associativi introdotto nell’anno 2009.

 
Tutte le associazioni, ad eccezione di quelle escluse indicate più avanti, sono tenute ad effettuare la comunicazione EAS all’Agenzia delle Entrate per veder riconosciuta – e quindi non tassata – la propria attività istituzionale.
 

La presentazione della dichiarazione EAS è quindi molto importante,

perché consente di non tassare ai fini IRES e IVA le entrate istituzionali, quali le quote associative o dei contributi incassati.

 

Chi è obbligato alla comunicazione?

Il provvedimento riguarda quasi tutte le Associazioni dal momento che praticamente tutte le associazioni ricevono quote associative da parte degli associati, che in assenza di presentazione del modello verrebbero tassate.

Sono esonerati dalla comunicazione dei dati

– le associazioni sportive dilettantistiche iscritte nel registro del Coni che non svolgono attività commerciale
 le pro-loco che hanno optato per il regime 398/91
– le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali che non svolgono attività commerciali
– i patronati
– le Onlus di cui al decreto legislativo n° 460 del 1997
– gli enti destinatari di una specifica disciplina fiscale (per esempio, i fondi pensione)
 
È comunque importante, anche in caso di esonero, valutare se è opportuno presentare o meno il Modello, in quanto in caso di verifica potrebbe essere invalidata la causa di esonero con conseguente tassazione di tutte le entrate, commerciali e non.
 

Tempi e modalità 

L’EAS va presentato esclusivamente in via telematica entro 60 giorni dalla data di costituzione degli enti associativi. In caso di variazioni durante la vita dell’Associazione, la comunicazione va fatta entro il 31 marzo dell’anno in cui si rende operativa la modifica. I tipici casi di variazione sono l’approvazione di un nuovo Consiglio Direttivo e l’apertura della Partita IVA.
 

Mancata comunicazione

La mancata presentazione del modello EAS porta le Associazioni alla perdita delle agevolazioni fiscali relative alla detassazione di quote e contributi associativi.
In ogni caso, per tutti i casi di ritardo lo Stato consente la remissione in bonus entro la data di scadenza della prima dichiarazione utile con il pagamento di una sanzione da 250 euro.
 

Modello EAS e riforma del terzo settore

Con la riforma del terzo settore è prevista l’istituzione del RUNTS (registro unico nazionale del terzo settore) e la contestuale abolizione dell’obbligo di presentazione del modello EAS per tutti gli Enti che si iscriveranno, in quanto avrà la medesima funzione del modello attualmente in vigore.
Per quanto riguarda le tempistiche, nonostante la riforma sia del 2017, ancora non è stato istituito il RUNTS. Pertanto fino a quel momento continua a vigere l’obbligo di presentazione del modello EAS.
 
Inoltre la presentazione del modello EAS continuerà ad essere obbligatoria anche per quelle associazioni che sceglieranno di non entrare nel RUNTS.
 
Marta
 
Photo by Tim Mossholder on Unsplash
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