La ristorazione al tempo del Corona Virus

Le linee guida ai ristoratori e le risposte da parte delle Associazioni di Categoria.

 

In questo momento di difficoltà per l’emergenza sanitaria, è importante per i ristoratori capire in che modo possono garantire il servizio ai propri clienti.

 
Il Dpcm dell’11 marzo 2020 chiarisce che fino al 25 Marzo bar e ristoranti non potranno essere aperti al
pubblico, pertanto l’attività può comunque proseguire mediante il servizio delivery.
 

È responsabilità degli esercenti o delle piattaforme, organizzare e garantire l’attività di consegna.

Tutti devono seguire meticolosamente le raccomandazioni da parte del Ministero della Saluti:

  1. Il cibo preparato deve essere riposto negli zaini termici o nei contenitori per il trasporto, i quali devono essere mantenuti puliti e igienizzati.
  2. La consegna del cibo avviene assicurando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro e l’assenza di contatto diretto.
  3. Chiunque presenti sintomi simili all’influenza resti a casa e sospenda l’attività lavorativa.
Le associazioni di categoria, oltre ad appoggiare le varie disposizioni del Dpcm, raccomandano di riporre il cibo da asporto in contenitori tramite adesivi chiudi-sacchetto per assicurare la massima protezione.
 
Inoltre, i ristoranti e i bar che non si sono mai appoggiati alle aziende del food delivery, possono servirsi di un dipendente per la consegna a domicilio purché segua le indicazioni sopra citate ed avendo con sé l’autodichiarazione nella quale si sottoscrive che ci si sta spostando dall’indirizzo dell’attività commerciale all’indirizzo di consegna per motivi di lavoro (previo consulto del consulente del lavoro ai fini della sicurezza).

Al fine di sostenere quanto più possibile i nostri clienti, abbiamo svolto alcune ricerche di mercato sugli intermediari che garantiscono un servizio di consegna a domicilio come Just Eat, Glovo, Deliveroo, Uber, Eats e Socialfood.

A causa delle elevate richieste di partnership ricevute negli ultimi giorni, le suddette ditte non riescono a far fronte alle migliaia di chiamate provenienti da tutto il territorio nazionale; l’unica notizia certa riguarda i tempi necessari per l’affiliazione che sono di 10/12 giorni.

Ci siamo rivolti anche ad alcune agenzie per il lavoro come Gi Group SPA, Orienta SPA, AxL SPA e Synergie, Italia SPA, le quali ci hanno informato che sono in tantissimi a cercare un’occupazione, seppur provvisoria, a causa del calo lavorativo subìto su tutti i settori. Di seguito uno schema che riepiloga le nostre ricerche.

Gi Group SPA:
– Contratti di somministrazione.
– Si voucher.
– Costo di intermediazione per singolo dipendente/collaboratore: € 500,00

AxL SPA:
– Contratti di somministrazione.
– Si voucher.

Costo di intermediazione per singolo dipendente/collaboratore: € 150,00.

Orienta SPA:
– Elevata disponibilità di personale.
– Esclusivamente contratti di somministrazione.

– No voucher.

Synergie Italia SPA:
– Esclusivamente contratti di somministrazione

– No voucher

Vi sono quindi diverse alternative per i ristoratori che hanno l’obbligo di tenere la saracinesca abbassata.
 
Appoggiarsi alle piattaforme del food delivery, appoggiarsi a un dipendente o chiamare esternamente una persona che lavori esclusivamente per il servizio a domicilio.
Forse il metodo più veloce per potersi reinventare ai tempi del corona virus è l’utilizzo dei propri dipendenti e/o l’inserimento di un annuncio sui diversi canali social offrendo al personale ora a casa, un pagamento attraverso voucher.
 
Nel caso in cui aveste bisogno di supporto, lo studio resta a disposizione.
 
Qui di seguito trovate l’articolo che vi spiega come funzionano i voucher:
https://www.oltreildato.it/2020/02/27/opportunita-voucher-lavoro-occasionale/
 
 
Photo by Kai Pilger on Unsplash
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